giovedì 8 gennaio 2009

Dipende dai punti di......pressione...

Nessuno, anche al di fuori del circuito fumettistico, può con certezza affermare di non aver mai sentito parlare di "Kenshiro", o meglio di "Ken il Guerriero" (anche conosciuto con le denominazioni di "Hokutonoken" e "Fist of the Northstar"). Questa serie infatti esula dall'originario circuito fumettistico e mangaka: nata infatti in Giappone su carta, è divenuta presto fenomeno di più ampia portata, entrando radicatamente come fenomeno culturale nelle menti di quelli della mia generazione e non solo. In Italia abbiamo imparato a conoscerne (qualcuno anche a memoria...) le gesta in tv, dall'omonima serie televisiva, a partire dalla metà degli anni ottanta. In seguito arrivò anche l'originario fumetto di Buron Son e Tetsuo Hara, pubblicato prima dalla "Granata Press", in seguito riproposto, circa un decennio fa, dalla "Star Comics". Stranamente però, non fu mai diffusa nei normali circuiti commerciali, alcuna action figure, probabilmente per l'alto contenuto di violenza della serie, cosa che ne portò sempre la trasmissione televisiva al di fuori delle reti a diffusione nazionale, a vantaggio delle piccole emittenti che, via-via se ne acquisivano i diritti. Ad esempio, personalmente conobbi e seguì molte piccole reti televisive solo per il fatto che nel loro palinstesto davano gli episodi di "Ken il Guerriero", mica per altro e, come me, di certo fecero in molti altri. Bene o male, per una piccola rete, alzare gli ascolti poteva dire molto! Sulla violenza propriamente detta c'è da aggiungere che una più o meno originaria censura già c'era, poichè i giapponesi scelsero di non usare il rosso per denotare il sangue, bensì il giallo fosforescente nel contesto d'inquadrature sfocate o tricolori. Anche così però lo spettacolo non ci perdeva ed i colpi erano assolutamente entusioasmanti: la pressione degli "tsubo" (o punti di pressione) praticata dai membri della "Scuola di Hokuto" (come lo stesso Ken, che ne era il legittimo successore..) portavano nel corpo dei nemici una serie di reazioni interne, sino all'esplosione totale dell'organismo nel giro di pochi secondi (Frasi celebri: "Hai tre secondi di vita!" oppure "Sei già morto ma ancora non lo sai..."). Vi erano poi altre scuole: quella di "Nanto" (in cui gli avversari venivano letteralmente affettati dopo esser passati all'interno di movimenti leggiadri ed armonici, eseguiti con gli arti superiori o con le gambe da parte dei guerrieri di tale arte) e, nella seconda serie, quella "Imperiale di Gento" -o "Cento"-( in cui il corpo dei nemici era disintegrato dall'esterno) e quella di "Hokuto Gemmy" (una versione più diabolica della scuola di Hokuto). Come già detto niente modellismo nei normali circuiti per la serie di Kenshiro, tuttavia in Giappone la produzione di action figures e merchandising è notevole. Pertanto è possibile collezionarne anche da noi, a patto che si acquisti o via internet od in negozi specializzati, tramite servizio d'importazione. Nelle foto ci sono i guerrieri di cui dispongo, appartenenti alle serie 19XX e 20XX della Kayodoo (foto 1 e foto 2), ossia delle bellissime action figures, più fedeli al fumetto che alla serie tv; nonchè molte riproduzioni in resina dipinte e rifinite mirabilmente a mano dal mio amico Gabriele Faralli (foto 3). Enjoy!!!!!!

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