venerdì 16 gennaio 2009

Che fine hanno fatto, atto uno: Tom Lyle

In questo caso parliamo di disegnatori, che qualche anno fa erano sulla cresta dell'onda del genere supereoistico e che adesso, diciamo, sono un pochino più defilati. Iniziamo con Tom Lyle, chi di voi non se ne ricorda? Io ebbi un suo Spider-Man, sia su una maglietta acquistata in Inghilterra nel 1994, sia su un calendario dell'anno 1996, monopagina, regalato dalla Marvel Italia, alla fine del 1995. Quanti ricordi.....ma quelli che leggono le avventure de "L'Uomo Ragno" ( o "Spider-Man", prima o poi bisognerà abituarsi...) da meno di 13 anni, sono pienamente giustificati! Ricordo che il buon Tom, classe 1953, il cui stile era piuttosto personale e, forse, all'inizio anche un pò indigesto, ebbe il prestigioso incarico di disegnare la testata "Spider-Man", su testi di Howard Mackie, iniziandone un ciclo poco dopo la fine di quello di Erik Larsen (a sua volta erede di quello fondatore di McFarlane). Eredità pesante? Un bel pò.....comunque alla lunga il buon Lyle seppe abituarci alle sue tavole molto poco barocche o filiformi, eppur di una semplicità spigolosa, efficace e dinamica, quasi a metà tra lo stile all'epoca espresso da Bagley su Amazing e quello tipico di Sal Buscema su Spectacular, tanto è che, con lui, la testata "Spider-Man" affrontò in piena salute le importanti saghe "Maximum Carnage" e, soprattutto, l'inizio de "La saga del Clone". Proprio nel bel mezzo di quest'ultima, passò il testimone a John Romita Junior, la cui grandezza inestimabile probabilmente ha reso poco onore all'onesto operato, svolto da Lyle. Altro punto a suo sfavore fu il giudizio che, a ragione, con il senno di poi, fu dato su quell'epoca narrativa: seppure non fu colpa sua di certo, "Maximum Carnage" non passerà alla storia come capolavoro di contenuti e la "Saga del Clone", a tutti gli effetti, rappresentò uno dei più grossi pasticci editoriali nella storia del personaggio rossoblù. Ad ogni modo, seppur compreso tra due fuochi, molti sono stati i personaggi della continuity ragnesca dei primi anni '90, ad esser passati sotto il ciclo di Tom Lyle, facciamo solo qualche esempio: Il Ragno Rosso, Demogoblin, Kaine, The Grim Hunter (primo erede, poi morto anche lui, di Kraven), Venom, Carnage e via dicendo..............
Riassumendo la sua parabola migliore, direi che attraversa tranqullamente il triennio 1993/1995; con collaborazioni via, via calanti, in quanto a prestigio (The Punisher vol.3 e Warlock, soprattutto). Facendo un passo indietro, per dovere di cronaca, segnalo che la sua collaborazione in Marvel era iniziata nel 1991/92 , disegnando "The Comet" su testi di Mark Waid. Altri scrittori con cui collaborò precedentemente, ma in D.C., furono Roger Stern e Chuck Dixon, con cui realizzò dei volumi dedicati al personaggio di Robin. Insomma, anche prima di raccogliere il testimone su "Spider-Man", le collaborazioni di Lyle ne facevano un penciler dal curriculum tutto rispetto. Facendo infine il punto sulla sua carriera ad oggi non del tutto cessata; beh, seppur pubblicazioni con i suoi disegni siano ridotte all'osso (un'ottima versione di Spidey la ritroviamo nella recente variant cover di "Ultimate Spider-Man n. 100"), il fumetto ancora accoglie Lyle nella sua sfera d'interesse, specialmente a livello didattico: attualmente la sua principale occupazione è quella di insegnante di disegno sequenziale al "Savannah College of Art and Design".

2 commenti:

  1. All'epoco detestavo il suo tatto lo reputavo scarso... ma visto lo scempio del decennio successivo di altri autori... lo riprenderei al volo in casa Spider-Man!!

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  2. All'epoca detestavo il suo tratto lo reputavo scarso... ma visto lo scempio del decennio successivo di altri autori... lo riprenderei al volo in casa Spider-Man!!

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